Il testo della videorecensione di Renoir, visto in concorso a Cannes 78. Servizio a cura di Paolo Perrone
Una storia familiare intima e dolorosa, una riflessione sulla morte, sulla sofferenza, propria e altrui, sulla solitudine in età preadolescenziale. Il secondo lungometraggio della giapponese Chie Hayakawa, dopo l’apprezzato esordio di Plan 75, è infatti focalizzato sulla figlia undicenne di una coppia matura che vive nei sobborghi di Tokyo. Una bambina che vede il padre, malato terminale, spegnersi lentamente nel suo ricovero in ospedale, e la madre, sopraffatta dallo sconforto e assente, rifugiarsi in una sterile dimensione autoprotettiva.
Commenti recenti