Viaggio nel crepuscolo dovrebbe essere, a detta del regista, un’indagine sugli anni «Sessanta-Settanta a partire da quattro film di Marco Bellocchio». Ma questa indagine non è condotta con i mezzi tradizionali perché il regista è «persuaso che la nostra parte razionale sia quella meno autentica» e quindi vuole affondare nella «nostra dimensione onirica». Nella sinossi si legge che il film ci porterà «in luoghi fantasmatici, austeri e decadenti» utilizzando un «montaggio quantistico» nel quale «molteplici stilemi e generi cinematografici come fossero universi paralleli si riflettono l’uno nell’altro determinando forma, ritmo e contenuto spazio-tempo filmico».

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