Il film ripercorre il dramma realmente accaduto a Murat Kurnaz, 19enne operaio di origini turche residente a Brema, che nel 2001 venne ingiustamente arrestato in Pakistan con l’accusa di essere un terrorista islamico. Il suo caso giudiziario divenne politico sollevando l’opinione pubblica internazionale, e la sua liberazione avvenne nel 2006 grazie al coraggio e determinazione di sua madre Rabiye Kurnaz che, insieme all’avvocato Bernhard Docke, intentò tutti i mezzi possibili per far luce sull’innocenza del figlio e farlo liberare dalla prigione di Guantanamo dove l’amministrazione G.W.

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