L’identità di True Things di Harry Wootliff va indagata nella frequentazione del suo opposto, genericamente inteso come tutto quanto appare falso, finto, ingannevole. Perché è su questo che la cineasta britannica sembra condurre lo spettatore attraverso il punto di vista di una donna smarrita: abitare l’estraneità del proprio sé per rintracciarne i frammenti, e successivamente ricomporli.

Adattamento del bestseller di Deborah Key Davies True Things About Me, il secondo lungometraggio di finzione di Wootliff pone al centro la fragile esistenza di Kate (un’intensa Ruth Wilson), una giovane single del nord Inghilterra impiegata di giorno e solitaria di sera.

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