Il testo della videorecensione di Sound of Falling a cura di Anna Maria Pasetti
Diverse epoche per quattro ragazze accomunate dalla medesimo luogo. Così, e assolutamente impropriamente, potrebbe sintetizzarsi Sound of Falling l’ambizioso e lunghissimo terzo film di finzione di Mascha Schilinski, ispirato da un’estate trascorsa in una fattoria e dalla fotografia di tre donne del 1920. Scritto con Louise Peter, il sofisticato dramma della cineasta berlinese, che in originale curiosamente porta un titolo di altro significato, ovvero In die Sonne Schauen che significa guardare nel sole, si sostanzia in un cinema altamente autoriale in cui una vasta gamma di codici filmici viene utilizzata con maestria, tanto in riferimento alla messa in scena quanto, e in particolare, in relazione al notevolissimo sound design.

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