Nella Parigi degli anni ’30, Madeleine Verdier, avvenente giovane attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto della sua co-inquilina e migliore amica Pauline, giovane avvocatessa disoccupata, non solo viene assolta per legittima difesa, ma diviene suo malgrado paladina dei diritti negati delle donne, attirando su di sé gloria, successo e denaro, almeno finché la verità non viene a galla.

Dall’omonima pièce teatrale di successo del 1934 scritta da Georges Berr e Louis Verneuil, François Ozon confeziona una screwball comedy a sfondo crime, che mette  al centro l’opposizione tra il vero e il falso declinata sul rapporto colpevolezza/innocenza, e sulla capacità (o volontà) della giustizia di interpretare tale relazione, ove tutto – alla fine – è una messa in scena: il teatro, l’amore e l’aula di tribunale.  

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