Incuriosisce la scelta del regista iraniano Houman Seyedi di rappresentare un campo di concentramento nazista in una produzione cinematografica persiana. Jang-e Jahani Sevom (Terza Guerra Mondiale) è un film che per la prima parte stupisce per originalità: ha il tono serio e al tempo stesso comico che solo un film che racconta di iraniani che interpretano ebrei e nazisti può dare. Nella finzione gli attori, presi dalla strada, sono inconsapevoli di ciò che fanno, non sanno come farlo e perché lo fanno.

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