All’indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese dell’Aspromonte calabrese, l’incontro tra Marta , ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo, l’assistente del parroco locale nonché noto come “l’organizzatore dei matrimoni” sfocia in una profonda amicizia che porta la giovane a sfidare i pregiudizi della comunità circostante iniziando una battaglia personale, ma anche sociale e civile, per trovare il proprio posto nel mondo.

Al suo esordio in un lungometraggio di finzione, Daniela Porto si accompagna in co-regia a Cristiano Bortone per adattare il proprio omonimo romanzo, Il mio posto è qui (Sperling & Kupfer). 

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