Il regista e giornalista Gilles de Maistre con la sua opera documentario Il futuro siamo noi fa tornare alla mente il pittore italo-svizzero Luigi Rossi, vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, e il primo ventennio del Novecento. Nel 1924 Luigi Rossi venne definito dopo la sua morte “il pittore dei bambini” per l’affettuosa ritmica con cui si avvicinava nelle sue opere al mondo dell’infanzia. Se si ha la pazienza di andarsi a cercare due di queste opere, L’aiuola (1905) e L’alveare (1912), si ha la possibilità di cogliere nella sua pittura a olio due qualità contenitive anche del documentario Il futuro siamo noi, due modi di guardare alla “meglio gioventù” senza farne un vischioso vasetto di miele.
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