La 78a Mostra del cinema – la seconda in tempo di pandemia – ha consegnato una carrellata di storie nelle quali emergono alcune tendenze comuni. Si tratta di ricorrenze, codici quasi ridondanti che segnalano al pubblico un’urgenza rappresentativa sentita dagli autori (sceneggiatori e registi). Una di queste è senz’altro il corpo della donna, non tanto o non solo come questione femminile, ma proprio la sua carne come sede di possesso, di spartizione, di prevaricazione e perfino di regolamento di conti millenari.

Leggi la Recensione su Sale della Comunità