Una rimpatriata tra vecchi amici. Una casa sperduta in una valle dimenticata dal mondo. Tanti ricordi, piombo, e storie d’amore dall’abisso. Una critica spietata al maschilismo in tutte le sue forme.

Presentato nel concorso della 74esima edizione del Festival di Locarno, il terzo lungometraggio di Bonifacio Angius è uno dei titoli cinematografici più atipici tra quelli recentemente prodotti in Italia. Un lavoro decisamente eccentrico che, se da una parte conferma come il 2021 sia un’annata decisamente straordinaria per il nostro cinema, dall’altra segna un’importante svolta nel percorso enunciativo dell’autore sassarese.

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