E’ già un’icona mondiale del jazz Billie Holiday a metà anni Quaranta quando il governo USA decide di vietarle di cantare la sua magnifica ballata Strange Fruit che denunciava il linciaggio contro i neri d’America, allora ancora profondamente perseguitati. Del resto la prima proposta di legge presentata al Senato che chiedeva l’abolizione del linciaggio degli afroamericani era stata respinta. Così avviene che le istituzioni americane decidono di utilizzare proprio l’artista – con le sue fragilità – quale capro espiatorio nella battaglia federale contro la droga mettendo in tal modo a repentaglio ogni “legittimazione” della lotta di lei per i diritti civili degli blacks.

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