Le ‘questioni aperte’ della contemporaneità: a sipario calato sull’ottantesima Mostra di Venezia, è sembrato questo il fil rouge di una kermesse che, insieme al rilievo dato alle problematiche che attraversano e affliggono il mondo di oggi, nel verdetto finale ha comunque riconosciuto i valori prettamente cinematografici. Il Leone d’oro a Poor things di Yorgos Lanthimos premia infatti un racconto di emancipazione femminile, divertente e disturbante, sostenuto da una profonda sapienza registica, così come il magnetico Evil does not exist di Ryusuke Hamaguchi (incentrato sula tematica ambientale), il teso e coinvolgente Green border di Agnieszka Holland e il visionario Io capitano di Matteo Garrone (imperniati invece sulle migrazioni) sono usciti dal Lido con in tasca rispettivamente il Gran premio della giuria, il Premio speciale della giuria e il Leone d’argento per la miglior regia.

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