Adam è uno sceneggiatore quarantenne che vive a Londra in un grande condominio praticamente deserto. Una notte, alla sua porta bussa l’unico altro inquilino dello stabile, Harry: una visita che spezza il torpore di una alienante vita quotidiana e genera una relazione appassionata. Ossessionato dai ricordi del passato, Adam torna nel sobborgo periferico in cui è cresciuto e alla casa in cui viveva da bambino, dove i suoi genitori appaiono ancora vivi, con lo stesso aspetto che avevano nel giorno della loro morte, avvenuta trent’anni prima…

Ispirato al romanzo omonimo del giapponese Taichi Yamada, pubblicato nel 1987, il quinto lungometraggio di Andrew Haigh (autore anche della sceneggiatura) è una sinfonia esistenziale, poetica e malinconica, dalle rifrangenze laceranti, intrisa di sofferenza insanabile, di nostalgia, rimpianto e desiderio, di senso di abbandono e volontà di riconciliazione, con se stessi e con le proprie radici.

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