El gran movimiento è un film visionario, iconico, atipico e coraggioso che ha stupito il pubblico di Venezia, presentato nella sezione Orizzonti. Kiro Russo sceglie di girare e montare un film in pellicola, lasciando tutta la traccia della sua scelta nella sporcizia visiva dell’analogico. La visione mostra una superficie imperfetta che diventa una epidermide segnata dalla luce e dalle ombre, a coprire il corpo della narrazione, determinando un’estetica anti-digitale e nostalgica.

Il film è sintetizzato dal regista con questa frase: “una sinfonia della città in altitudine, la malattia di un operaio, l’incubo e la sua redenzione.” El gran movimiento chiede allo spettatore il tempo necessario per entrare nella scelta visiva del regista, prima di accompagnarlo nella narrazione dei fatti.

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