Mentre alla Biennale l’Arte il padiglione Polonia della Biennale d’Arte, realizzato da Małgorzata Mirga-Tas, fa pace con la componente zingara della sua popolazione, proponendo una installazione di arazzi patchwork che ripropone scene di vita e di mito del popolo rom (peraltro seguendo la forma dei cicli di affreschi astrologici dei saloni quattrocenteschi italiani), a pochi centinaia di metri, al festival del Cinema il regista polacco Damian Kocur, con il suo Chleb i sòl, mostra quanta strada debba ancora fare il suo paese nella direzione dell’integrazione e quanto questa sia necessaria.
CHLEB I SÓL (PANE E SALE) di Damian Kocur Essere giovani in Polonia, tra noia, kebab e Chopin
da | Set 9, 2022 | Senza categoria | 0 commenti
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