Una Berlinale “pandemica” contratta nel tempo, rinchiusa nello spazio ma immutabilmente estesa nello spirito. Che milita nel cinema attento alle istanze sociali e politiche facendole spesso deflagrare dal nucleo più intimo e problematico dell’essere umano: la famiglia.

Per una convincente aderenza a tali tematiche, forse, ma anche per l’espressione di un buono sguardo anagraficamente “giovane” è stato premiato con l’Orso d’oro Alcarràs della 35enne Carla Simón, catalana come il luogo omonimo al titolo del suo film, opera seconda che segue il premiatissimo Summer 1993 (2016). 

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