Sono pochi i film in cui, senza essere provinciali e localistici, gli autori sono in grado di narrare le tensioni di una piccola comunità, le pressioni di una società e di una cultura, addentrandosi nei suoi meccanismi e rendendoli un tema che tocchi le corde della sensibilità collettiva. Questo è il caso del regista giapponese Kei Ishikawa in concorso in Orizzonti con Aru Otoko (Un uomo). Il film ci accompagna in una riflessione sul destino di ogni persona e sull’identità di ognuno di noi.

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