TWO PROSECUTORS – La recensione La macchina stritolante del regime

IL TESTO DELLA VIDEORECENSIONE DI TWO PROSECUTORS

Si apre e si chiude con il passaggio attraverso un pesante cancello di ferro il nuovo lungometraggio di Sergej Loznitsa, adattamento di un racconto del fisico Georgy Demidov, incarcerato nei gulag, ambientato nell’Unione Sovietica del 1937, al culmine delle purghe staliniane, e incentrato sulla figura di un giovane procuratore di provincia che, dopo aver ricevuto la lettera di un anziano detenuto, accusato ingiustamente, al pari di migliaia di altri individui, di essere un sovversivo, richiede alla polizia segreta che controlla la prigione di poterlo incontrare.

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