GRAND CIEL la recensione del film di Akihiro Hata Gli orizzonti di Venezia 82

La precarietà lavorativa e le aspettative della società possono avere un peso tale, nella vita delle persone, da deformare anche la mente più solida, fino a distruggere ogni senso di solidarietà e di giustizia verso l’altro. Grand Ciel, opera prima del giapponese Akihiro Hata, regista formatosi a Parigi, basandosi su questa deformità umana realizza un horror sui generis. Come ci ricorda Goya, i “mostri” nascono dal sonno della ragione.

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