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Con il suo diciassettesimo lungometraggio di finzione Paolo Virzì torna a raccontare un’Italia attraversata da inquietudini e fragilità, cercando ancora una volta il punto d’incontro — o di scontro — fra generazioni che, come sempre nel suo cinema, si specchiano e si fraintendono. Tuttavia Cinque secondi non si dà come il solito racconto corale divenuto marchio di fabbrica dell’autore livornese, poiché esso si concentra sulla traiettoria esistenziale di un avvocato di mezza età, dilaniato dal dolore e dal rancore per il suo atroce fallimento come padre.

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