Si muove lungo l’arco di un decennio, dal 1917 al 1927, il nuovo lungometraggio del sudafricano Oliver Hermanus, con un deciso balzo in avanti, prima dei titoli di coda, al 1980, con un finale struggente che attribuisce densità e compiutezza all’intera operazione. Tratto da un racconto breve di Ben Shattuck, a cui si deve anche l’adattamento cinematografico, ambientato nel New England, nel Maine, poi in Europa, a Roma e a Londra, The History of Sound è un film elegante e patinato in cui le simmetrie tra sentimenti e sonorità avvolgono lo spettatore, conducendolo fin dalle prime sequenze in un cammino affettivo ed esistenziale nel quale le passioni, i ricordi e i rimpianti si appoggiano sempre ad un controcanto musicale: le canzoni popolari che, al Conservatorio di Boston, avvicinano un giovane e talentuoso cantante del Kentucky ad un brillante studente di composizione, registrate dai due su cilindri di cera nelle case di gente comune, per custodirne la memoria, in un inverno trascorso insieme, sono il filo conduttore di un’opera levigata e piana, attraversata da una sensibilità luminosa e punteggiata da risonanze crepuscolari.
THE HISTORY OF SOUND (Oliver Hermanus) Tra sentimenti e sonorità
da ANCCI | Mag 23, 2025 | Senza categoria | 0 commenti

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